Oltre al caffè, anche il cappuccino è senz’altro uno dei simboli del made in Italy più conosciuti al mondo. In particolar modo per ciò che riguarda la colazione, il cappuccino è la bevanda più richiesta nei bar italiani, nelle prime ore del mattino. Eppure, la storia del cappuccino potrebbe sorprendervi. Andiamo perciò subito a scoprire tutto sul cappuccino, l’etimologia del nome e i metodi di preparazione.
Le origini del cappuccino, al contrario di quanto si possa pensare, non sono italiane, bensì austriache. La bevanda fu infatti ideata a Vienna e, in origine, veniva preparata con caffè, panna montata e spezie.
Quando poi gli austro-ungarici occuparono il Friuli Venezia Giulia, la bevanda si diffuse in tutta la penisola.
Fare colazione con il cappuccino è una tendenza che ha cominciato a prendere fortemente piede in Italia agli inizi del Novecento. Riferendoci all’etimologia del nome, sembrerebbe che la definizione cappuccino sia strettamente legata al colore della bevanda che ricorda la tinta della tonaca dei frati cappuccini.
Non a caso, sembrerebbe che la paternità del cappuccino sia stata attribuita al frate friulano Marco D’aviano. La storia di questo personaggio è piuttosto ricca di eventi, inclusa l’impresa di riuscire a contenere l’espansione dell’Impero Ottomano in Europa, facendo coalizzare le potenze cristiane. Fu proprio in questo periodo, senza tuttavia prove certe, che il frate conobbe questa bevanda.
Dopo queste dovute premesse, vediamo come preparare il cappuccino perfetto, all’italiana. Innanzitutto, occorre preparare un espresso di qualità. A questo andranno aggiunti 100 ml di latte montato con vapore. Fondamentale non superare i 70 gradi quando si monta il latte, altrimenti la bevanda perderà la classica schiuma che la caratterizza.
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