Quando si parla delle origini della pianta del caffè, l’associazione al Brasile è quasi immediata. In realtà, il caffè deriva da una pianta africana che cresce in ben 80 varietà. Attualmente viene coltivata in quasi tutti i Paesi tropicali del mondo, per il clima che ne facilita lo sviluppo. La sua diffusione ha preso slancio a partire dal 1500, e ancora oggi non smettiamo di amarne i frutti!
Soffermandoci sulle origini della pianta del caffè, analizziamone innanzitutto la specie. Si tratta di una pianta appartenente al genere Coffea e alla famiglia delle Rubiacee, principalmente originaria dell’Etiopia.
La pianta del caffè è un arbusto sempreverde che può raggiungere anche i 12 metri di altezza e si presenta con delle foglie di colore verde scuro, con la superficie lucida e ondulata.
Come premesso, questa pianta ha bisogno di un clima specifico per crescere e dare i suoi frutti. Più specificatamente, è possibile coltivare la pianta del caffè in tutte le regioni tropicali dell’Africa, dell’Asia e dell’America meridionale. Infatti, in queste zone, il terreno è ricco di humus, azoto e potassio che favoriscono la crescita dell’arbusto.
Inoltre, è importante garantire alla pianta del caffè una buona dose di precipitazioni corrispondenti a circa 1500 ml l’anno. Nonché temperature comprese tra i 17 e i 30 gradi.
I frutti che nascono dalla pianta del caffè, che fiorisce più volte l’anno, assomigliano molto a delle piccole ciliege. All’incirca, occorrono 9 mesi al fiore per trasformarsi in frutto. Da quest’ultimo, si ricavano i chicci di caffè che andranno poi lavorati con specifiche procedure.
La storia del caffè è davvero affascinante. E’ sempre stupefacente scoprire cosa sia in grado di donarci la natura. Dopodiché, una menzione particolare va anche all’uomo, in grado di trasformare i doni della natura in cibi e bevande pregiatissime.
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