Nonostante l’Italia sia la patria del caffè, non siamo gli unici al mondo a consumare abbondantemente e con passione questa bevanda. Nel mondo occidentale, il caffè più famoso dopo il caffè italiano è senz’altro il caffè americano. Ma quali sono le differenze? Scopriamolo subito.
Il caffè americano e il caffè italiano, diciamolo subito, sono nettamente differenti. Se avete in programma un viaggio negli Stati Uniti, non pensate di poter sostituire un espresso con un caffè americano, perché ne rimarreste delusi. Ad ogni modo, i gusti son gusti e ad ognuno il suo!
La principale differenza tra il caffè americano e il caffè italiano è nella consistenza della bevanda. Infatti, se da una parte la preparazione del caffè americano è simile a quella dell’espresso, il caffè d’oltreoceano si presenta tuttavia molto allungato e, dunque, dalla consistenza e dal sapore decisamente più acquoso.
A livello di intensità, le due tipologie di caffè si equivalgono. Infatti, la quantità di caffeina utilizzata per un caffè americano è, generalmente, la stessa utilizzata per un caffè espresso.
Ciò che cambia è la quantità d’acqua utilizzata che, per una tazza di caffè americano, può raggiungere anche i 400 ml.
Possiamo trarre una importante conclusione che ci porta a sfatare un mito mondiale, ovvero che il caffè americano sia più “leggero” del caffè italiano. Come abbiamo visto, non è affatto così.
Naturalmente, così come per il caffè espresso, anche per il caffè americano esistono delle apposite macchinette. Alcune è possibile trovarle anche in qualche bar italiano, soprattutto nei luoghi più turistici del nostro paese.
Attualmente, le macchine più diffuse, invece, per il caffè italiano, sono quelle che prevedono l’utilizzo di cialde di caffè. Sul portale Cialdapoint è possibile acquistare le migliori marche di caffè in capsule, ai prezzi più vantaggiosi del web.